Seminario di Formazione

“Navigare nel mare delle informazioni: come distinguere le fonti scientifiche affidabili. Il ruolo della deontologia”

L’Ordine Giornalisti e la Fondazione Giornalisti dell’Emilia-Romagna

in collaborazione con Associazione Stampa Ferrara e Aser

Sabato 6 Aprile 2024

Sala del Consiglio Comunale Piazza del Municipio 2, Ferrara

 

9:00 – 9:30             Registrazione dei partecipanti
9:30                        Saluti istituzionali di Antonella Vicenzi
(giornalista, presidente Associazione Stampa Ferrara)
 
A seguire               Introduce l’evento Matteo Naccari (giornalista e segretario aggiunto della FNSI – Federazione Nazionale Stampa Italiana)
 
Relazioni:
  • Le famose razze umane: come comprendere (e come fraintendere) le nostre differenze  Guido Barbujani (genetista e scrittore, professore ordinario di Genetica a Unife)
  • Mal informazione e disinformazione scientifica  Giovanni Boniolo (filosofo, già professore ordinario di Logica e Filosofia della scienza all’Università di Padova, Milano e Ferrara)
  • Informazione, deontologia e scienza  Letizia Magnani (giornalista, componente del Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna)
 
Coordina l’evento Alberto Lazzarini (giornalista, vice presidente ODG Emilia-Romagna)

Premio Stampa 2024 Alle ore 12,00

Cerimonia di riconoscimento ai familiari del collega

Marco Gardenghi

 già presidente Aser, deceduto lo scorso dicembre

 

Consegna da parte del presidente dell’Associazione Stampa Ferrara Antonella Vicenzi

del

Premio Stampa 2024

al

 prof. Guido Barbujani

genetista e scrittore

Consistente in una tela del pittore Gianni Cestari

​Gianni Cestari, autore dell’opera che costituisce il Premio Stampa Ferrara 2024, è pittore, grafico e disegnatore. La sua ricerca artistica, tra immagine e colore, tra dipinti con varie tecniche al disegno, lo ha portato a esporre in numerose città italiane e all’estero, con rassegne proposte negli Stati Uniti, in Ucraina, Belgio, Inghilterra, Germania e Portogallo. Nato a Bondeno di Ferrara, dove abita e lavora, ha dedicato al suo territorio, all’inizio del suo peercorso, una ricca serie di opere, incentrate sul tema dell’acqua e del paesaggio che si trasforma, tra realtà e fantasia. La ricerca successiva, con la trasfigurazione del sogno, lo avvicina alla tradizione letteraria e i suoi animali fantastici “volano sulle ali della fantasia e dei grandi maestri della letteratura che interpreta con la pittura e con la forza liberatoria del segno, tra respiro informale e rimandi figurativi”. E’ anche autore di tavole per illustrazione di libri. 

Sito internet: www.giannicestari.it.

Per l’Associazione della Stampa Emilia-Romagna, e per me in particolare, è motivo di grande soddisfazione salutare la rinascita di questo Premio, che mancava da Ferrara ormai da troppi anni. E ripartire assegnandolo a una figura di altissimo profilo come quella del professor Guido Barbujani è sicuramente il miglior modo per consolidare le radici di un prestigioso riconoscimento, che ha visto la luce nel 1958, e per guardare al futuro con convinzione e rinnovato ottimismo.

Genetista di fama internazionale, autore di innumerevoli pubblicazioni e anche scrittore, il professor Barbujani è un fiore all’occhiello per la città. E il “Premio Stampa”, attribuito a persone del mondo della Scienza, della Cultura, dello Spettacolo che abbiano dato lustro a Ferrara, non soltanto è appropriato, ma anche doveroso: il direttivo dell’Associazione Stampa Ferrara, presieduto da Antonella Vicenzi, non poteva fare scelta migliore e Aser è più che contenta di essere coinvolta in questa iniziativa e di aver potuto contribuire alla sua realizzazione.

Ho solo un rammarico: quello di non poter essere presente alla cerimonia di consegna del Premio, per impegni assunti in precedenza. Al professor Guido Barbujani rivolgo le più sincere e sentite congratulazioni per l’eccezionale attività svolta fino ad ora e per l’attestato che oggi riceve, insieme con l’auspicio di raggiungere sempre nuovi e importanti traguardi nel campo della ricerca e nei suoi studi. Il mio più cordiale saluto e ringraziamento va poi a tutte le persone intervenute.

Rivolgo infine un pensiero all’amico Marco Gardenghi, che in questi giorni avrebbe compiuto settant’anni, ma che ci ha lasciato troppo presto, nel dicembre scorso. E’ in gran parte merito suo e del suo impegno instancabile e proficuo a favore dei colleghi e del sindacato dei giornalisti se l’Associazione Stampa Ferrara è tornata ad essere una presenza attiva sul territorio. Ed è bello che oggi sia ricordato nella sua città. Un forte abbraccio alla signora Vita e a Elisabetta.

Paolo Maria Amadasi

Presidente Associazione Stampa Emilia Romagna

Sei anni. Sono passati sei anni dal 2018, dall’ultima assegnazione del Premio Stampa Ferrara, riconoscimento che l’associazione dei giornalisti ferraresi attribuisce, con cadenza annuale, a una personalità oppure a un ente o associazione che abbia saputo valorizzare Ferrara e la sua identità nel panorama nazionale ed internazionale. L’appuntamento, istituito più di 60anni fa, è rimasto in stand by per vicissitudini interne all’associazione ma anche a causa della pandemia di covid-19 che ha investito il mondo e, con particolare violenza, il nostro Paese. Ritorna in un’epoca ‘spartiacque’ e non solo per la nostra professione di giornalisti

A un certo punto, in questi sei anni, ci siamo trovati immersi in un contesto pandemico che mai avremmo pensato di dover vivere ed affrontare. Ma in questi sei anni anche un altro evento ha lasciato un segno indelebile, sebbene non ancora percepito nella sua interezza: l’intelligenza artificiale generativa è entrata prepotentemente nelle nostre vite. Chat GPT, Midjourney e altri sistemi basati sull’intelligenza artificiale permettono di creare testi, immagini, persino video, a partire da interazioni puramente testuali e quindi alla portata di chiunque. Due eventi storici molto diversi fra loro che fanno sembrare distante anni luce il mondo nel quale tutti noi vivevamo appena sei anni fa.

Da entrambi questi eventi, tuttavia, possiamo trarre un insegnamento. È importante sviluppare al massimo grado le conoscenze scientifiche e, parallelamente, diffonderle il più possibile e in modo corretto tra le persone. In questo modo è stata battuta la pandemia. In questo modo è possibile dominare uno strumento potenzialmente straordinario come l’intelligenza artificiale e non esserne dominati.Ripartire dalla scienza, dalla ricerca scientifica e dalla buona divulgazione di corrette informazioni. Ci è sembrato questo il modo migliore per ridare vigore al nostro Premio Stampa.

L’edizione 2024 del Premio Stampa, per volontà dall’attuale direttivo Asfe, ha deciso di ritrovare l’essenzialità della formula iniziale del riconoscimento, individuando nel Professor Guido Barbujani la figura di massima rappresentanza. Un nominativo definito eccellente dal compianto Marco Gardenghi, da lui proposto al direttivo su idea del vicepresidente Gino Perin. Una candidatura poi votata all’unanimità dall’assemblea degli iscritti. Il professor Barbujani infatti ha dedicato la propria vita a una disciplina, la genetica di popolazione, in cui il rigore della ricerca e la corretta diffusione delle conoscenze ha un importanza cruciale, perché costituisce un antidoto contro pregiudizi, razzismi e storture ideologiche. Sfide aperte come l’intelligenza artificiale generativa che con i ‘prompt’ ridisegna lo scenario della nostra professione devono essere affrontate, ancora una volta, con conoscenze approfoindite da cui scaturiscono rigore etico e pratica. Che per la nostra categoria di ‘storici del presente’ come definiva i giornalisti Umberto Eco significa ancora una volta parlare di affidabilità e di verifica delle fonti per dare un’informazione più possibile corretta

Antonella Vicenzi 

Presidente Associazione Stampa Ferrara

I nostri partners

Se non ci avesse lasciati troppo presto, il 10 dicembre 2023 a soli 69 anni, oggi Marco Gardenghi (nella foto) sarebbe accanto a noi, soddisfatto e orgoglioso di condividere questo Premio Stampa. Soddisfatto per la rinascita dell’Associazione in cui ha voluto credere fin dall’inizio e che dopo lunghi anni di inattività torna ad essere riferimento dei giornalisti di questa città e dialoga con le  istituzioni politiche e sociali del territorio; ma anche orgoglioso, si diceva, di assistere alla consegna del Premio a Guido Barbujani.

Marco ha avanzato e sostenuto con convinzione la candidatura del genetista di Unife, che stimava come uomo e accademico. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo che giorno dopo giorno si fa sempre più evidente: manca ai familiari, innanzitutto, ma anche al giornalismo che l’aveva visto attivo fin dagli anni Ottanta del secolo scorso in diversi settori, ne è orfano il sindacato cui ha dedicato forze e sapere nonché buona parte della propria attività professionale, fatta di esperienze affinate in tanti anni di lotte a difesa dei diritti dei colleghi e della categoria.

La tutela del lavoro era al centro della sua instancabile ricerca di giustizia sindacale. Ed era anche per questo che non aveva paura di scontrarsi quando sul tappeto delle trattative c’era da portare a casa un contratto, un accordo così attesi e necessari per non lasciare le redazioni sguarnite di forza lavoro. Ha lasciato traccia indelebile in Aser guidata senza interruzione dal 1998 al 2004, per ricoprire poi ruoli di vertice in Fnsi, dove è stato responsabile del Dipartimento emittenza televisiva locale per una decina di anni (2001-2011); è stato consigliere generale Inpgi per l’Emilia-Romagna e negli ultimi anni presidente regionale del Gruppo giornalisti pensionati.

 

Il professor Guido Barbujani (nella foto di Laura Pietra), nato ad Adria nel 1955, si è laureato in Scienze Biologiche a Ferrara nel 1978. Ha svolto attività di ricerca, dopo la laurea, presso l’Università Stony Brook di New York. Successivamente ha insegnato nellle Università di Padova e Bologna. Dal 1996 è professore di genetica all’Università di Ferrara e dal 2001 è professore ordinario.

Dal 2012 al 2014 è stato presidente dell’Associazione Genetica Italiana. È, inoltre, membro di importanti sodalizi scientifici negli Stati Uniti e in Europa.

Come ricercatore si è specializzato nella genetica di popolazione e nello studio della biologia evoluzionistica.  In collaborazione con il genetista Robert Sokal, studioso della Stony Brook University, ha dato contributi fondamentali all’analisi statistica della variabilità genetica e al rapporto tra variabilità genetica e variabilità linguistica. Con le proprie ricerche ha inoltre dato contributi fondamentali a corroborare i modelli di diffusione delle popolazioni umane in Europa durante il Neolitico proposti da Luigi Luca Cavalli Sforza.

Accanto all’attività scientifica in senso stretto, Barbujani ha portato avanti una ricca attività di divulgazione delle conoscenze scientifiche attraverso saggi, romanzi, conferenze, podcast e altri media. In particolare, si è dedicato con passione a smontare il concetto di razza e a dimostrare, sulla scorta delle proprie ricerche e del patrimonio di conoscenze scaturito dall’analisi del DNA umano, che il concetto di razza non descrive in modo soddisfacente la diversità umana e il razzismo è, in definitiva, completamente privo di fondamento. A questo proposito segnaliamo che il suo saggio “L’invenzione delle razze” (Bompiani) ha vinto nel 2007 il quinto Premio letterario Merck Serono, dedicato a saggi e romanzi pubblicati in italiano, che sviluppino un confronto ed un intreccio tra scienza e letteratura. Lo stesso saggio ha ricevuto il “Premio selezione Galileo”. Ai danni prodotti dal concetto di razza è dedicato anche il suo primo romanzo, Questione di razza (Mondadori, poi Solferino), ambientato a Ferrara in epoca fascista. La sua attività di divulgatore è alla base dell’assegnazione al prof. Barbujani, nel 2014, del prestigioso Premio Napoli. E’ inoltre, dal 2017, membro onorario del Cicap, (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) fondato nel 1989 da Piero Angela.

L’autorevolezza scientifica del prof. Barbujani, e unita la sua intensa attività di divulgatore dei valori e delle conoscenze scientifiche ne fanno il candidato ideale per il Premio dell’Associazione stampa di Ferrara. Il rigore e l’efficacia con cui Barbujani ha saputo coniugare ricerca scientifica di livello internazionale con un costante e consapevole impegno per la diffusione di antidoti efficaci alle storture determinate dalle false ideologie razziste, non può che incontrare il favore di un’associazione di giornalisti che ha, come propria stella polare, i valori della ricerca della verità, della diffusione delle conoscenze e della corretta informazione. D’altra parte, con la propria attività di studioso e divulgatore il professor Barbujani ha certamente dato lustro a Ferrara e, in particolare, alla sua Università.

Per tutti questi motivi il 11 gennaio 2024 l’assemblea dell’Associazione stampa di Ferrara ha deciso, con voto unanime, di conferire al professor Guido Barbujani il Premio Stampa 2024.