Se scioperiamo non sappiamo cosa ci aspetta, ma sappiamo cosa ci aspetta se non scioperiamo”. Nell’accorata e applaudita frase recitata dall’attrice e regista Chiara Tessiore sabato mattina (8 novembre 2025) al teatro Ferrara Off c’è tutto il senso dell’impegno politico, civile e sociale di Rina Melli, giornalista e sindacalista socialista ferrarese che all’inizio del XX secolo si impegnò per le lotte sociali dei braccianti e per l’emancipazione femminile. Una frase che è stata compendio perfetto di quello che è stato il primo convegno dedicato a Ferrara a Rina Melli, a lungo dimenticata. Infatti nell’ambito delle celebrazioni per i suoi 130 anni, l’Associazione Stampa Ferrara, con Aser (il sindacato regionale dei giornalisti ), Fnsi e Ordine dei Giornalisti, ha proposto Rina Melli: una giornalista ferrarese al fianco delle donne”, iniziativa di confronto e approfondimento, aperta al pubblico, per restituire giusta importanza e memoria a questa illustre ferrarese.

Gli interventi

Presenti in una sala gremita un nipote della Melli, Enrico, e Anna Salfi, presidentessa della Fondazione Argentina Bonetti Altobelli che ha tra i suoi progetti le biografie delle sindacaliste emiliano-romagnole tra il 1880 e il 1980 (www.fondazionealtobelli.it), l’iniziativa è stata condotta da Stefania Andreotti (componente dell’ASFe e membro del direttivo Aser). Nella sala, inoltre, è stata proposta una selezione della mostra documentaria “Giornalisti in viaggio nel tempo”, – realizzata da Assostampa Ferrara con il supporto di Cna Ferrara – allestendo una selezione dei pannelli con giornali e riviste coevi alla Melli, oltre a un nuovo pannello dedicato proprio alla giornalista e sindacalista ferrarese e a Eva, giornale da lei diretto.

A portare il saluto del Comune di Ferrara, che ha patrocinato l’evento, è stata l’assessore Angela Travagli (Pari opportunità), che ha plaudito l’iniziativa che “mette in risalto una donna che ha profuso il suo impegno” per la comunità ferrarese.

Quindi gli interventi di storici e giornalisti.

Anna Quarzi, presidentessa dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, ha compiuto un excursus sulla biografia della Melli e sulla stampa ferrarese tra XIX e XX secolo, mentre Susanna Garuti – giornalista e autrice del libro Come le donne diventeranno libere: socialismo ed emancipazione nel giornale della socialista Rina Melli: Eva (1901 – 1903)” e a cui si deve la riscoperta della figura della Melli – ha posto l’accento su quella che è stata l’attività della sindacalista e alla sua “creatura”: Eva, primo giornale per le donne di propaganda socialista uscito dal 1901 al 1903.

A seguire il sentito, coinvolgente e a tratti commovente reading corale per voci di donne a cura di Ferrara Off con le allieve dei laboratori teatrali condotti dalla Tessiore.

Eugenio Ciccone, giornalista e direttore di Filo e The Ferrareser ha poi evidenziato il coinvolgimento delle donne nelle pubblicazioni da lui seguite e come si sia arrivati ai pezzi e alle copertine su Rina Melli ed Eva. Quindi Giacomo Locci, giornalista e autore di Cumbre Altre Frequenze, ha riassunto l’attività in corso per la realizzazione di un podcast dedicato alla Melli.

La scheda

Nata il 3 novembre 1882 da una famiglia della borghesia ebraica ferrarese, Rina Melli abbandona ben presto il tetto familiare per andare a vivere nel più povero e popolare borgo di San Luca, assieme al suo compagno Paolo Maranini, dirigente del circolo socialista locale “Figli del lavoro”. Giovanissima, la Melli fonda il primo periodico socialista rivolto alle donne, Eva, pubblicato tra il 1901 e il 1903, quando il Ferrarese era una terra di braccianti e operaie senza diritti. Precorritrice dei movimenti femministi, rispettata attivista in un mondo di uomini, politica visionaria e coraggiosa, Melli è stata capace di diventare una voce autorevole del partito socialista in un momento di lotta e trasformazione in tutto il paese. Tra fine ‘800 e ‘900 la condizione del lavoro femminile è particolarmente penosa e non gode di tutele giuridiche. Per questo Rina mette tutta se stessa nell’attività sindacale rivolta alle lavoratrici, costituendo leghe e organizzando circoli. All’inizio del secolo scorso, il movimento contadino ferrarese intraprende una crescita straordinaria che non ha uguali in nessun’altra provincia italiana. Al primo congresso della federazione socialista provinciale, le leghe femminili sono ben 38: a guidare questo imponente movimento Rina Melli, con il sostegno del marito.

Strumento di questa rivoluzione è il periodico Eva”. «Un giornale che parla alle donne del popolo – come scrive Susanna Garuti nel suo libro – un periodico per l’emancipazione ed il riscatto sociale delle donne. Tema portante è il lavoro nelle sue diverse articolazioni, al centro vi sono le lavoratrici assoggettate a sfruttamento e disparità, l’impianto editoriale è improntato all’educazione per renderle consapevoli della propria condizione, della necessità di organizzarsi collettivamente e di abbracciare la fede socialista».